(Fabrizio Dassano)
È arrivato al trentunesimo anno di vita il Club Ruote Storiche in Canavese e Ivrea guidato oggi dal presidente Pierfranco Lodesani, un sodalizio nato a Ivrea tra alcuni amici che ha fatto e fa del mototurismo storico in Canavese la sua finalità per le persone accomunate dalla passione per i veicoli storici.
Presidente Lodesani come gli è nata questa passione che raccoglie ancora oggi in città oltre mille soci?
“Mi è nata da molto piccolo: da quando conservo dei ricordi, le auto e le motociclette erano al centro della mia attenzione. Molto ha influito la professione di mio padre, titolare della “Lodesani autonoleggi” di Ivrea, nata negli anni ’50 e proseguita negli anni ’60. Poi la passione è andata avanti semplicemente perché ho mantenuto la vecchia auto di mio padre, con cui andavo regolarmente a lavorare: era ed è un Volkswagen “maggiolino” costruito nel 1959, e poi ne ho acquistate altre. Così ero entrato nel club e l’auto è registrata nell’apposito elenco Volkswagen. Ottenuto il certificato di rilevanza storica, sono dimezzate le spese di mantenimento fiscale del veicolo”.
Il vostro è un club con dei commissari tecnici quotati?
“Il nostro club ha i commissari tecnici nominati ASI per la loro competenza in materia: in pratica hanno il potere di esaminare e decidere se un’auto storica è consona alla targa oro”.
Un club esclusivamente di auto storiche di lusso?
“No, non pensiamo che il club raccolga solo autoveicoli storici esclusivi: anche una Fiat 126 può essere “auto storica” se rispetta i parametri di originalità”.
Come avete affrontato la pandemia?
“Le attività del club con l’emergenza Covid-19 si sono logicamente fermate, come tutte le altre attività sociali, però siamo riusciti a tenere aperta la nostra segreteria presso la nostra Sede Sociale in via Camillo Olivetti a Ivrea e a garantire l’accesso su appuntamento uno per volta con tutte le cautele del caso.”
Che cosa ricorda delle manifestazioni organizzate dal club?
“Che è stato notevole il calendario delle manifestazioni che hanno caratterizzato le attività pubbliche e sociali del nostro club: dai raduni riservati alle motociclette costruite prima del 1945, al raduno delle auto d’anteguerra, di moto e scooter per tutti. Raduni organizzati in Canavese e Valle d’Aosta. E poi l’organizzazione diretta dell’importante mostra scambio dedicati ai ricambi storici che teniamo a Borgo d’Ale una volta l’anno. E poi c’è tutto un calendario parallelo dove andiamo come ospiti di altri club.
Programmi futuri?
“Per il 27 settembre prossimo era prevista la “Giornata nazionale del veicolo storico a Ivrea”, un appuntamento a cui teniamo molto anche perché invitiamo sempre associazioni impegnate in prima linea nella lotta al disagio e alla diversità, per aiutare a raccogliere risorse per i loro scopi e in questo modo vogliamo dare anche una connotazione sociale ai nostri raduni. Non so ancora cosa succederà a settembre, ma noi speriamo di poterla realizzare nel rispetto delle regole, credo però che salterà il pranzo conviviale!”.
Il direttivo del club è composto oltreché dal presidente Pierfranco Lodesani, dal tesoriere Alessandro Viglia Atton e dai consiglieri Giuseppina Cristoforo, Luciano Gremmo, Alessandro Lopez Cesarino, dai commissari tecnici Rolando Pluma, Mauro Mabritto, Salvatore Maddaluno, Mauro Cobetto e Bartolomeo Maina (anche vice-presidente). Le altre cariche sono ricoperte da Aldo Pini, Mario Quaccia, Giuseppe Catalano, Anna Mosca, Nicola Palermo, Domenico Stacchino, Daniele Bruno, Roberto Gibin e Rinaldo Vesco. L’incarico di segretaria è affidato a Lorena Baravetto.
La sede del club ospita anche una biblioteca molto fornita: “Abbiamo una biblioteca che raccoglie praticamente le informazioni dello scibile dell’automobilismo – ci racconta ancora il presidente Lodesani – una documentazione che costituisce un caposaldo per lo studio storico scientifico e tecnologico dell’autoveicolo, frutto anche delle donazioni personali di alcuni nostri soci, più alcuni abbonamenti a riviste di settore. Il 1° e il 3° giovedì del mese la sezione è aperta la sera e non dimentichiamo che tra i nostri soci ci sono collezionisti che hanno pezzi che vanno dai camion alle motociclette, passando attraverso i trattori storici”.
Rolando Pluna di Chiaverano ci spiega alcuni dettagli tecnici della vita del club: “A mente ricordo che tra gli autoveicoli più antichi ci sono una Fiat 501 e una Fiat 525 dei primi anni ’20 del ‘900 e poi ci sono dei camion che sono pezzi unici. Non dimentichiamo che quest’ultima forma di collezionismo è davvero molto impegnativa: il restauro costa il triplo rispetto ad un autoveicolo ed è molto complesso a livello burocratico per poter viaggiare e anche con le assicurazioni per circolare ai raduni non è semplice.”
Di cosa si occupa lei nel club?
“Sono commissario tecnico delle automobili abilitato al rilascio del Certificato di rilevanza storica e collezionistica. Un documento riconosciuto a livello nazionale dalla motorizzazione civile che consente la riduzione del bollo tra i 20 e i 30 anni di età del veicolo. A livello assicurativo questo consente, nel caso di incidente con ragione, di essere valutato come veicolo del valore di mercato antiquario e non di veicolo semplicemente vecchio, senza alcun valore. Il nostro club, nato nel 1989 è federato ASI dal 1995, ha raggiunto nei primi anni del 2000 quasi duemila persone associate, ma poi il numero si è drasticamente ridotto ai 1200 di oggi quando tra il 2010 e il 2011 il governo Renzi varò una norma che spostò le agevolazioni ai veicoli anziché dai 20, ai 30 anni di età. Questo ha comportato un fatto grave, oltre alla riduzione dei soci, la perdita di un patrimonio automobilistico che ha preso la via dei mercati antiquari esteri scomparendo dall’Italia.”